Come arredare in stile Japandi

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Lo stile Japandi rappresenta la fusione tra l’estetica giapponese e la semplicità cozy scandinava.

Due mondi apparentemente lontanissimi, ma legati dalla ricerca di bellezza nell’essenziale.

Il termine Japandi nasce dall’unione di Jap (Japan) e Andi (Scandinavian) e fa riferimento allo stile wabi-sabi giapponese, la ricerca della bellezza nell’imperfezione e lo stile Hygge, l’arte scandinava di apprezzare e godere delle cose semplici della vita. Il risultato è un stile rigoroso, minimalista, sofisticato e allo stesso tempo accogliente con i suoi tessuti morbidi e i colori dalle tonalità tenui e avvolgenti.

La parola chiave è quindi essenzialità: eleganza semplice e pulita, senza troppi fronzoli e decorazioni eccessive e materiali ed elementi naturali.

Parete attrezzata Gloria linea Zafferano 17 colorazioni

L’origine di questa ibridazione tra stile giapponese e occidentale si fa risalire agli anni Cinquanta, quando lo scultore e designer giappo-americano Isamu Noguchi, andando in Giappone per la prima volta, rimase colpito dalla tradizionale tessitura dei cesti di bambù usata da Isamu Kenmochi, designer giapponese. Da quell’incontro nacque la Bamboo Basket Chair, simbolo dell’incontro tra la cultura nipponica e quella occidentale a cui seguirono nel tempo altri tentativi che portarono al consolidamento dello stile cosiddetto Japandi.

In cosa consiste l’arredamento in stile Japandi

Lo stile Japandi è uno stile progettuale che non segue le mode, rappresenta l’essenzialità e la funzionalità degli elementi di arredo nel tipico concetto di arredamento giapponese.

I colori sono chiari con tonalità neutre a cui si alternano tonalità più scure e decise. I mobili sono bassi e semplici dalle linee rette a cui si aggiungono accenni più arrotondati. Si possono aggiungere accessori tipici della tradizione giapponese come ceramiche, lampade di carta, cestini di bambù e affiancarli ad accessori più tipici dello stile scandinavo come comodi divani con morbidi cuscini, coperte e ampi tappeti, per creare un ambiente accogliente e rilassante. Qualsiasi sia l’ambiente che si va ad arredare in questo stile, la cosa importante da tenere a mente è che bisogna sempre trovare un equilibrio e un armonioso contrasto tra i due mondi: quello scandinavo e quello giapponese.

Anche la luce è un elemento che richiede attenzione nella progettazione degli ambienti in stile Japandi.

Tavolo Tokyo 160×90 cm struttura bianco e piano in rovere

Questo stile si affida molto agli elementi naturali e anche la luce deve entrare il più possibile dall’esterno, con ampie finestre e vetrate per permettere l’illuminazione tramite luce naturale. I sistemi di illuminazione invece deve essere possibilmente a risparmio energetico, con luci calde e con possibilità di regolazione. A livello di arredamento, sono perfette le lampade da terra da sistemare vicino al divano, per esempio.

Lo stile Japandi richiede anche spazi vuoti, cari alla tradizione giapponese. Quindi arredare con pochi elementi di qualità sia per i mobili che per le decorazioni. Queste ultime meglio sceglierle in materiali naturali come il legno e se si preferiscono le stampe, meglio puntare per i temi della natura e illustrazioni ispirate al minimalismo. Per i mobili scegliere elementi multiuso che occupano poco spazio ma sono funzionali, come per esempio le consolle allungabili.

Tavolo Consolle Allungabile Venice Rovere chiaro 3 metri

I materiali

Come accennato prima, lo stile Japandi preferisce elementi e materiali naturali: legno sia chiaro che scuro per tavoli, mensole, sedie, letti, comodini, armadi e madie; bambù per accessori e dettagli di arredamento.Gli elementi possono essere lasciati grezzi, valorizzandone colori e venature naturali (tendendo quindi verso una versione più scandinava) oppure alternati a superfici più pulite e lineari magari verniciate con le tonalità più neutre di questo stile (sbilanciandosi quindi su una visione più giapponese).

Altro elemento da integrare se si scegli lo stile Japandi sono le piante. Sia nella cultura giapponese che in quella scandinava infatti, si da molto valore alla sostenibilità e alla natura. Il verde però non deve essere solo visto come elemento decorativo, ma come vero e proprio elemento dell’ambiente domestico in grado di trasmettere armonia e positività e regalare bellezza agli occhi degli abitanti della casa. Perfette quindi le composizioni ikebana, bonsai, erbe aromatiche, felci e mini giardini zen da tavolo. Se si hanno balconi o terrazze si possono scegliere piante dai colori più accesi come azalee, camelie, aceri rossi ma anche il bambù.

Soggiorno Olly linea Contact in Noce,Titanio e Bianco opaco

Il focus rimane sul saper giocare con materiali e texture diverse per rendere tutto armonico.

Scegliere i colori giusti

Lo stile Japandi preferisce tonalità in grado di accostarsi con armonia agli elementi naturali come il legno, quindi blu, verde, avorio, rosa pastello e verde menta, grigio, ocra.

Accostamenti raffinati che permettono di creare atmosfere accoglienti, calde e tranquille.

Questo stile mixa perfettamente le tonalità di queste palette, giocando con i contrasti tra colori più neutri e colori luminosi che restano però rilassanti dal punti di vista estetico.

Bisogna anche scegliere su quale dei due stili che compongono questa unione ci si vuole sbilanciare: lo stile nipponico punta molto sui colori della terra, tonalità più calde e naturali; mentre lo stile scandinavo sfrutta molto il bianco e le tonalità più fredde e luminose della palette.

In entrambi i casi la scelta migliore rimane quella di creare un ambiente prevalentemente neutro a cui poi si possono aggiungere accenni di colore più deciso, che sia blu o marrone.

Questa aggiunte si possono inserire come colore di una parete oppure con gli accessori, cuscini, tappeti, cornici, senza esagerare per mantenere un aspetto minimalista.

E voi cosa preferite? Stile più giapponese o più scandinavo?

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